“Che fine ha fatto il progetto relativo ad un secondo sottopasso che avrebbe dovuto collegare viale Paganini con viale Kennedy? Non si tratta di un’idea, ma di una evidenza progettuale firmata dall’ingegner De Biasio e risalente al 2006, tuttora presente tra gli “atti” del Comune, collocabile in quella lista virtuale delle buone intenzioni che vengono lasciate marcire a causa di una reale volontà propositiva.
Un’opera necessaria e finita nel dimenticatoio, per motivi ignoti. Perché i quartieri ex Q4 e Q5 ospitano diciassettemila latinensi, di fatto costituiscono una città nella città. Un secondo sottopasso di fatto faciliterebbe ulteriormente i collegamenti con il centro cittadino. E cosa ne è stato della piazza Mercadante, l’unica piazza del posto, già progettata e con un nome (che le demmo nell’ambito della commissione di toponomastica, di cui facevo parte)?
Vivo in quella Latina nuova, verde, dimenticata, isolata, bellissima, da quando era attraversata da strade sterrate. Mi sono adoperata molto, in quanto presidente della circoscrizione di zona, affinché l’area avesse i servizi essenziali. Leggo di proposte empiriche avanzate dai colleghi candidati, proposte il più delle volte legate alla retorica, non sostenute da una conoscenza approfondita del passato e delle esigenze reali di questo microcosmo orlato dal verde.
Io ritengo che il progetto del secondo sottopasso debba essere tirato fuori dagli archivi di palazzo, rilanciato e trovare sostegni attraverso la Regione, sono dell’avviso che sia necessario far sì che i diciassettemila abitanti abbiano finalmente una propria piazza e che vengano ripristinati il presidio dei vigili urbani (che è stato chiuso dopo la battaglia intrapresa dalla sottoscritta affinché alla
zona fosse garantita sicurezza) ed una sede di circoscrizione amministrativa.
Infine un cenno alla biblioteca che rischia di essere chiusa. A mio parere la sua importanza per le nuove generazioni cresciute fra quei viali non deve essere sottovalutata né sottaciuta. La biblioteca deve dunque restare aperta anche con la collaborazione di eventuali volontari e associazioni culturali”
Marilena Sovrani
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