Marilena Sovrani, candidata della Lega al Consiglio regionale ha l’istruzione tra le priorità del suo programma. “L’articolo 33 della Costituzione assicura piena libertà alle scuole non statali che chiedono la parità -afferma Marilena Sovrani- le scuole paritarie e le scuole parentali sono un imprescindibile presidio sussidiario della formazione e garantiscono, d’intesa col sistema pubblico, il pluralismo educativo e rispondono a un diritto fondamentale e costituzionalmente garantito”. Non mancano problemi per la stessa scuola pubblica. “Personalmente sono per il superamento dei trasferimenti più o meno forzosi di insegnanti da una parte all’altra della Penisola -dichiara la Sovrani- vi sono realtà dove le famiglie minacciano la ricollocazione dei figli in altro istituto per i troppi avvicendamenti di docenti”. Marilena Sovrani sottolinea il fallimento della riforma varata dal centrosinistra. “Con la “Buona scuola” il valzer delle cattedre è triplicato. Nel 2016 circa 250.000 insegnanti – quasi un terzo dell’intero corpo docente – si sono spostati, mettendo in difficoltà 2 milioni e mezzo di studenti (meno continuità didattica si traduce in più fallimenti scolastici) -sottolinea la Sovrani- la Lega per Salvini premier è a favore del ‘domicilio professionale’ che consentirebbe di scegliere in totale libertà la regione dove proporsi, visto che gli stipendi attuali non consentono più di gestire trasferte di centinaia di chilometri da dove si hanno affetti e interessi -prosegue Marilena Sovrani- una volta chiarito che in ambito regionale il confronto sarà a pari condizioni, il candidato orienterà la valutazione di dove concorrere, anche sulla base del proprio grado di preparazione in rapporto alla qualità media degli altri iscritti e dei posti disponibili, innescando un meccanismo virtuoso ispirato ai principi del federalismo. La ‘chiamata diretta’ dei docenti, prevista dalla Buona scuola, sta mostrando tutti i suoi limiti. Tra l’altro si rischia la degenerazione già vista in campo universitario. Più utile al momento lavorare a correttivi alla disomogeneità di valutazione sul territorio, che affronteremo col reclutamento su base regionale”.
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